Che cosa è lo stress?
Lo stress è un fenomeno universale che ha afflitto l’umanità per secoli. La buona notizia è che questo processo continuerà finché c’è vita proprio perché non esiste una vita senza.
Cerchiamo di capire meglio però cosa intendo con queste parole che sembrano togliere le speranze in realtà introducono una prospettiva interessante ma al contempo ignorata dalla maggioranza delle persone. Prendiamo in considerazione questo fenomeno ubiquitario partendo dalla nascita del concetto di stress e dalla sua storia.
La sua importanza nella salute e nel benessere è stata riconosciuta grazie agli studi del dottor Hans Selye, uno dei pionieri nel campo della ricerca sullo stress.
Il Dott. Selye ha introdotto per primo il concetto di “sindrome generalizzata da stress” grazie ad esperimenti dove iniettava sostanze di varia natura nei topi.
Nei suoi esperimenti iniettava sia sostanze innocue come la soluzione fisiologica sia sostanze tossiche che sostanze già presenti nel corpo come alcuni ormoni.
Selye ha notato che in tutti i casi il corpo mostrava una risposta per certi versi uguale e per questo è giunto alla definizione di “sindrome generalizzata da stress”.
Selye attraverso i suoi studi ha inoltre identificato e definito le tre fasi caratteristiche del ciclo di questo fenomeno: la fase di allarme, la fase di resistenza e la fase di esaurimento.
Grazie agli studi di Selye possiamo quindi definire lo stress come quantità di energia che un corpo o un individuo deve utilizzare per adattarsi ad uno stimolo perturbatore interno o esterno.
vediamo meglio come si articola analizzando meglio le tre fasi.
Fase di allarme
Nella fase di allarme, il corpo in primis percepisce il pericolo e si prepara a fronteggiare una minaccia o uno stressor. Si attiva il sistema nervoso simpatico (quello che ci fa reagire), aumentano i livelli di adrenalina e cortisolo, e si verificano varie risposte fisiologiche, come il battito accelerato del cuore e la dilatazione delle pupille. È una risposta immediata del corpo per far fronte alla situazione stressante.
Fase di resistenza anche detta di adeguamento
Successivamente, si entra nella fase di resistenza. Il corpo cerca di adattarsi/adeguarsi allo stressor e di trovare un nuovo equilibrio. In questa fase, le risposte fisiologiche diminuiscono, ma l’organismo continua a essere attivo per gestire lo stress. questa fase richiede energie per modificarsi e adattarsi o meglio trovare una soluzione che coincide con un nuovo equilibrio sostenibile per l’individuo e il suo organismo. Se il corpo trova il nuovo equilibrio lo stress decade se, viceversa, il corpo non trova il nuovo equilibrio, abbiamo un continuo dispendio di energie che ci porterà verso la fase di esaurimento. proprio per questo è pericoloso stare troppo a lungo nella fase di adeguamento senza giungere al nuovo equilibrio.
Fase di esaurimento
Se lo stressor persiste per un periodo prolungato e il corpo non riesce a recuperare, si arriva alla fase di esaurimento. In questa fase, le risorse del corpo sono esauste e si verificano effetti negativi sulla salute, come l’affaticamento, la compromissione del sistema immunitario e il rischio di malattie. Possono inoltre insorgere colpi apoplettici come svenimenti, infarti e altre manifestazioni brusche come segnale estremo che il corpo è in estremo affanno e privo di risorse.
Spesso si confonde lo stress con lo stressor
È importante distinguere tra stress e stressor. Quasi nessuno sa la differenza e la maggior parte delle persone pensa erroneamente che lo stressor sia lo stress. Lo stressor è l’evento o la situazione che provoca la risposta di stress nel corpo. Può essere un evento esterno, come una scadenza lavorativa o una situazione di conflitto, o un fattore interno, come le preoccupazioni o le aspettative personali o ancora, un fattore biochimico come un innalzamento repentino della glicemia.
In tutti questi casi lo stress è rappresentato dalla nostra reazione alla scadenza, alla preoccupazione all’aspettativa o all’innalzamento glicemico.
Quando consideriamo la nota frase “il traffico che stress” possiamo capire questa confusione che vige nella maggioranza delle persone. Il traffico non è lo stress ma lo stressor, è la nostra reazione al traffico che determina la reazione di stress.
Possiamo definire quindi lo stress come la quantità di energia che dobbiamo mettere nel nostro sistema per adeguarsi ad uno stressor o ad uno stimolo esterno o interno.
Diversi tipi di stress e diversi tipi di stressor
esistono diversi tipi di stressor se consideriamo dove agiscono gli stimoli e dove si manifestano gli adattamenti.
Abbiamo stressor emotivi, fisici e biochimici. L’aspettativa di una relazione o lo stress di lavoro possono derivare dalle relazioni con gli altri e quindi agire sulla nostra emotività. Uno stress fisico può per esempio insorgere in seguito ad un incidente o trauma quando lesioniamo un muscolo, un tendine un legamento o nel peggiore dei casi quando abbiamo una frattura. In fine abbiamo gli stress biochimici che sono tutti quegli adeguamenti biochimici a cui il corpo va continuamente in contro come la regolazione dei livelli ormonali, delle funzionalità dei organi o di qualsiasi parametro fisiologico biochimico interno come pressione, colesterolo e glicemia per esempio.
Stress acuto e stress cronico
Inoltre, è importante comprendere la differenza tra stress acuto e cronico.
Quello acuto è una risposta immediata e di breve durata a uno stressor specifico. Ad esempio, sentirsi stressati durante una presentazione pubblica. Dopo che lo stressor è passato, il corpo torna al suo stato di equilibrio.
Quello cronico, d’altra parte, è uno stress a lungo termine che persiste nel tempo. Può essere causato da fattori come un lavoro stressante, problemi finanziari o relazioni difficili. Quello cronico può avere effetti negativi sulla salute e può contribuire allo sviluppo di malattie croniche.
Esiste anche lo stress buono? eustress e distress
Infine, è importante menzionare e comprendere che non tutti gli stress sono uguali o per forza negativi.
Qui entra in campo la differenza tra quello che viene definito Eustress e Distress.
L’eustress e il distress. L’eustress è positivo che si verifica quando siamo esposti a una situazione stimolante o una sfida che ci motiva e ci fa sentire eccitati. Ad esempio, l’emozione e l’adrenalina che proviamo durante una gara sportiva.
D’altra parte, il distress è negativo che supera le nostre risorse di adattamento. È associato a emozioni negative come ansia, frustrazione e senso di impotenza. Il distress può avere un impatto negativo sulla salute e sul benessere.
Conclusioni
In conclusione, lo stress è una risposta naturale del corpo a una situazione stressante o a uno stressor. Per questo non esiste una vita che ne sia completamente priva. Piuttosto dobbiamo essere abili a distinguere tra eustress e distress per nutrirci di eustress evitando che si traduca in distrusse con le sue conseguenze sull’organismo.
La sindrome generalizzata di Selye ha evidenziato le tre fasi in cui questo fenomeno si manifesta. La fase di allarme, di resistenza e di esaurimento.
È fondamentale comprendere la differenza tra stress e stressor, nonché tra stress acuto e cronico. Inoltre, l’eustress e il distress rappresentano due sfaccettature dello stress, con l’eustress che può essere positivo e motivante, mentre il distress può essere dannoso per la salute.
Gestire lo stress in modo efficace è essenziale per il benessere generale e può comportare benefici significativi per la salute fisica e mentale.
Nel metodo Nutrizione e Medicina Integrata le tecniche della gestione dello stress sono parte integrante per aiutare la persona a maturare conoscenza, consapevolezza e risorse per utilizzare al meglio e a proprio favore questo fenomeno inevitabile.
Se anche tu soffri, o pensi di soffrire come molte persone nella società moderna, degli effetti negativi dello stress cronico contattami per una visita.